Sogno di un weekend di fine estate: in Liguria navigando tra le Cinque Terre

Fuori piove ed imperversa il brutto tempo da qualche giorno. Io torno con la mente a domenica scorsa, quando gironzolavo gioiosa tra i vicoli di Portovenere.

Proprio quel giorno ho realizzato un sogno che avevo da tempo: visitare le Cinque Terre.

Siamo partiti da una Cesena grigia e piovosa di venerdì pomeriggio arrivando a La Spezia in serata. Abbiamo alloggiato in un appartamentino a Le Grazie: un piccolo paese che dista appena 3 km da Portovenere. Abbiamo scelto un appartamento per praticità e siamo stati contenti di sfruttare l’ enorme terrazza panoramica che questa sistemazione offriva. Con una vista così, prendere due croissant e due cappuccini al bar sotto casa e fare colazione è la migliore delle cose.

Qui il link alla pagina di booking.com: se venite da queste parti e cercate un posto dove alloggiare, io ve lo consiglio.

Dal terrazzo del nostro appartamentino a Le Grazie

Dal terrazzo del nostro appartamentino a Le Grazie

Dopo un sonno ristoratore, Sabato mattina partiamo per Portovenere, in bus. Le stradine che collegano un paese all’ altro non sono altro che un susseguirsi di curve, salite e discese, con la vista sul mare.

Arrivati a Portovenere – una Portovenere che ci stupiamo di trovare così piena di turisti, essendo l’ ultima settimana di Settembre – acquistiamo i biglietti per il traghetto che da qui naviga lungo le Cinque Terre. Facciamo il biglietto giornaliero (28€) in modo da poter salire e scendere dal traghetto tutte le volte che vogliamo.

Aspettando che si faccia l’ ora per imbarcarci ci addentriamo nel vicoletto che attraversa il cuore di Portovenere – via Capellini – un fiorire di negozi di souvenir e di pesto. Nemmeno a dirlo, a Portovenere costa tutto un’ esagerazione, soprattutto nelle zone più turistiche come questa.

LE CINQUE TERRE: QUESTE SCONOSCIUTE

Prima di passarci una giornata ignoravo molte cose su questa parte di Italia.

Non sapevo infatti, che le Cinque Terre fossero Parco Nazionale, e che dal 1997 quest’ area fosse stata inclusa tra i Patrimoni Mondiali dell’ Umanità dall’ Unesco. Non sapevo che via mare è possibile attraccare solo su quattro delle Cinque Terre: Riomaggiore, Vernazza, Manarola e Monterosso al Mare. Mentre Corniglia (quella più centrale delle cinque) non è raggiungibile in barca, essendo un paesino abbarbicato a 105 metri sul livello del mare.

Non immaginavo che la zona attorno alle Cinque Terre fosse anche un’ Area Marina Protetta: l’ acqua infatti è limpida e cristallina. Noi abbiamo fatto il bagno nel porto di Vernazza che essendo un paesino minuscolo, conta pochissime barche ormeggiate.  L’ acqua del porto, pur essendo profonda è completamente trasparente. Uno spettacolo. Insieme a noi tantissime persone approfittavano per farsi un ultimo bagno della stagione, tra scogli ed insenature rocciose.

Noi abbiamo visitato Riomaggiore, Vernazza, Manarola e Monterosso al Mare e la cosa che non immaginavo è che queste cittadine si sviluppano tutte nello stesso modo: dall’ attracco del traghetto si sale qualche scalinata raggiungendo così il centro, il fulcro del paesino. Questa zona costiera, è un continuo sali-scendi.

Riomaggiore Cinque Terre

Riomaggiore – Cinque Terre

Proprio per questo motivo, i terrazzamenti agricoli che circondano i vari paesini, rendono lo spettacolo ancora più affascinante.

Una volta scesi dal traghetto, la cosa migliore da fare è iniziare la perlustrazione partendo dalla piazzetta principale – soprattutto quella di Vernazza è veramente pittoresca – e  poi inoltrarsi all’ interno, perdendosi tra i vicoletti che profumano di buono.

Una volta raggiunto un punto panoramico ed ammirata la vista di quello che vi circonda, tornare tra le viuzze del paesino ed iniziate questa volta un’ esplorazione culinaria. La Liguria è la regione specializzata nelle focacce, nelle torte salate e nel famosissimo pesto.

COSA MANGIARE NELLE CINQUE TERRE?

Nonostante i prezzi delle Cinque Terre siano più elevati ed in generale la qualità più scarsa rispetto al resto della Liguria, se non avete modo di provare le specialità liguri altrove, approfittatene ed assaggiate ugualmente qualcosa.

Da queste parti sarà facilissimo trovare le tipiche focacce liguri: quella alla cipolla (accantonate la paura della fiatella e per una volta lasciatevi andare), quella di Recco (con all’ interno del formaggio caldo filante: mica per niente è IGP),  quella al pesto ed infine la famosissima farinata.

UN’ ESPERIENZA CULINARIA: LA FARINATA DI CECI

La farinata a dire il vero ha origini genovesi, ma viene proposta copiosamente anche in questa zona della Liguria. Si tratta di una torta salata molto sottile (poco più di una piadina), preparata contando su pochi semplici ingredienti: acqua, farina di ceci e tanto olio. Viene cotta in forno, in delle apposite teglie di metallo, larghe e basse. La farinata viene lasciata in queste teglie fino al momento in cui viene servita, avvolta nella carta, come il migliore degli Street Food.

Non ci sono scuse, però: va consumata calda. Quindi se quella che vi propongono non è appena sfornata (cosa altamente probabile visto il lungo procedimento che richiede la realizzazione di questa torta), chiedete che vi venga scaldata. Fidatevi: è un altro pianeta.

IL FESTIVAL DELLO SCIACCHETRÀ

Non si può venire in Liguria e non assaggiare lo Sciacchetrà: un pregiatissimo vino la cui produzione è consentita solo in alcuni comuni della provincia spezzina. Questo vino, dolce e liquoroso, viene realizzato selezionando le uve più pregiate – raccolte nei numerosi terrazzamenti della zona – dopo averle fatte appassire su dei vassoi o appese in zone ben aerate. Il prodotto è un nettare zuccherino la cui storia affonda le radici nella cultura delle Cinque Terre.

Io, che non conoscevo nemmeno l’ esistenza di questo vino prima di mettere piede qui, ho avuto modo di apprezzare non solo lo Sciacchetrà, ma anche la tradizione che lo riguarda.

Sul finir della giornata navigando tra le Cinque Terre, ci siamo fermati a Manarola perché eravamo stati informati di un Festival dello Sciacchetrà. Tempismo perfetto: alle 18 in punto eravamo nel bel mezzo della piazza di Manarola pronti a fare la nostra conoscenza con questo vino.

Dopo aver ascoltato uno dei tanti viticoltori presenti nei vari stand, ho imparato che lo Sciacchetrà è il vino che viene stappato per le occasioni importanti: quali ad esempio, il raggiungimento della maggiore età o un matrimonio. Se ne produce pochissimo ogni anno ed è per questo motivo che il prezzo di una bottiglia da 375 ml può costare anche 50€.

La giusta dose per la degustazione di Sciacchetrà - Festival dello Sciacchetrà a Manarola

La giusta quantità da degustazione – Festival dello Sciacchetrà a Manarola

Quest anno si celebra il terzo festival dello Sciacchetrà: la piazzetta di Manarola è gremita di gente – tra turisti e locali – pronta a lasciarsi deliziare da questo vino. Ci dirigiamo alle casse e con 10€ acquistiamo un coupon che ci da diritto a due degustazioni di vino.

Tra un assaggio e l’ altro proviamo un tipo di Sciacchetrà che ci piace da morire. Così decidiamo di comprare un ultimo coupon assaggio da spendere unicamente presso la stessa casa vinicola.

Dopo qualche sorso di troppo, decisamente più allegri e con un ottimo sapore di miele in bocca, lasciamo Manarola proprio nel momento del tramonto.

Riprendiamo il traghetto direzione Portovenere e concludiamo così questa bellissima giornata. Il tramonto visto al largo della costa è uno spettacolo.

Un pensiero su “Sogno di un weekend di fine estate: in Liguria navigando tra le Cinque Terre

  1. Complimenti per il bellissimo e completissimo post!
    La Liguria è praticamente la mia seconda casa e conosco molto bene la zona delle Cinque Terre e Portovenere, sono luoghi davvero incantevoli e poetici, ma anche molto fragili.
    La vista dei borghi delle Cinque Terre dal mare, arrivandoci in traghetto, è impagabile… io proprio davanti a Riomaggiore ho visto anche dei delfini!!
    Mery

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