Non si vorrebbe mai tornare, ma poi…

Ebbene sì, sto scrivendo quel post che non avrei mai voluto scrivere, quello tanto temuto e tanto lasciato decantare insieme alle emozioni del ritorno.

Sono in Italia, ormai da più di dieci giorni tra l’ altro. E ci ho impiegato un po’ a raccogliere i pezzi, lo ammetto.

Contro ogni previsione, il nostro viaggio in Australia che pensavamo sarebbe durato almeno un anno, si è concluso dopo sole tre settimane. E abbiamo scelto noi di tornare, nonostante tutto.

Per sintetizzare ad un livello estremo, posso dire che pochi giorni dopo il nostro arrivo a Sydney, abbiamo avuto una consulenza con una bravissima Migration Agent italo-australiana che ci ha spiegato bene i vari cambiamenti nel mondo dell’ immigrazione australiana e quindi le nostre reali e concrete possibilità.

E purtroppo quella mattina ci siamo beccati una bella doccia gelata. Abbiamo appreso che ad oggi, per come è la situazione in Australia, due neolaureati che non abbiano esperienza lavorativa nel loro ambito di studi, sono irrimediabilmente condannati a tornarsene a casa una volta terminato il loro Working Holiday Visa.

Così dopo giorni e giorni di ricerche sul sito dell’ immigrazione, di indecisione e dubbi, ci siamo guardati negli occhi e a malincuore, abbiamo deciso di lasciare andare, per il momento, questo nostro sogno.

Se è l’ esperienza lavorativa che ci serve, sarà quella che cercheremo di ottenere. Tanto più che in Italia, grazie al cielo, abbiamo i nostri lavoretti pronti (anche se stagionali) e i nostri datori di lavoro che ci stavano aspettando a braccia aperte, come una seconda famiglia.

Inizieremo da qui. Anzi, ricominceremo da qui. Io ho davanti a me, un percorso molto più lungo ed impervio di quello di Andrea: un anno di tirocinio professionalizzante come psicologa a cui dovrà seguire un esame di stato che so già essere tostissimo. Ritorno a quello da cui ero fuggita qualche mese fa, quando erroneamente avevo pensato che gli ostacoli si possono anche aggirare, a volte.

Ancora una volta, sono fiduciosa ed ottimista e quello che mi aspetto dai prossimi anni è di imparare ad amare ancora di più il mio Paese, nonostante tutto. Perché è vero che un Paese perfetto non esiste, non è mai esistito e mai esisterà.

Continueremo a sognare l’ Australia e a sperare di poterla un giorno, chiamare CASA. La nostra seconda casa.

Da queste tre settimane passate down under siamo tornati cambiati inevitabilmente. Ma sono dell’ idea che solo tra qualche tempo, riguardandoci indietro riusciremo veramente a comprendere come ha inciso questa “breve-ma-intensa” esperienza sulle nostre vite e sul nostro modo di vivere e vedere il mondo.

 

 

5 pensieri su “Non si vorrebbe mai tornare, ma poi…

  1. Bentornati… Se avete presto questa decisione un motivo c’é, e questo é solo sinonimo di intelligenza.
    In bocca al lupo per tutto quello che affronterete qui e, spero un giorno, in Australia!
    Io anche me ne vorrei andare, lo sai già..e questo tuo post mi fa riflettere 🙂
    Avete comunque fatto una bellissima esperienza!

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